GiuseSantori, vi racconto un pò di me - Corbelli 1958
GiuseSantori, vi racconto un pò di me

Ecco qua, mi presento a voi, sono Giuseppina ed ho 54 anni, sono una donna che lavora, mamma di due ragazzi, moglie e fortunatamente ancora figlia.

Ho difficoltà a trovare le parole giuste per farmi conoscere un po’,  parole che sappiano raccontare in breve la vita già trascorsa e le aspettative che ripongo ancora nel futuro quindi parto dall’inizio mi sembra la cosa migliore.

Nasco a Lucca in una famiglia di artigiani, papà aveva un laboratorio dove fabbricava gli zoccoli, mamma lo aiutava e si occupava di noi, di me, mio fratello Giulio e di tutto il resto.

Qui, in provincia a Segromigno in Monte mio adorato paese, sono sempre vissuta ed ho trascorso la mia infanzia di bambina spensierata, con amiche e amici con i quali ogni giorno  improvvisavamo qualcosa di nuovo, dalle lunghe scorribande con biciclette malconce all’allestimento di banchettini a bordo strada dove vendevamo fumetti usati, oppure giocavamo al “mondo” questo consisteva nel saltellare su di una griglia disegnata a terra ma anche “rimpiattino” era gettonato.

Il gioco principe però era scendere a giocare in Sana (mitico ruscello che bagna il paese ), qui ci dividevamo in fazioni, ognuno sulla sua sponda, ognuno dentro il suo fortino, dopodiché iniziava la bagarre a voler dimostrare la supremazia di un gruppo sull’altro. Rientravo a casa sporca come un porcellino ricoperto di fango, la disapprovazione di mia mamma era palese e rumorosa!  Guai a stare in casa, poca televisione e tanta iniziativa. Che nostalgia !

Poi sono arrivati i tempi della scuola, dei piccoli impegni, nuove amicizie, nuove esperienze e l’adolescenza vissuta con semplicità: il sabato a Lucca a fare le “vasche” in Fillungo, la domenica pomeriggio a ballare con le amiche dalle 16 alle 18:30, l’alternativa era il cinema.

D’estate, la sera dopo cena io e le altre ragazze del vicinato stavamo sedute sui gradini della macelleria davanti casa per refrigerarci un po’ dalla calura e qui capitava di adocchiare qualche bel giovanotto che passava di lì in sella a vespe o moto, i ragazzi con la macchina erano scartati perché troppo grandi. E’ così che ho conosciuto mio marito Stefano, la sua vespa PX125 marrone scuro con portapacchi acciaio era bellissima. Nonostante abitassimo a 500mt l’uno dall’altra non lo avevo mai né visto né incontrato. Colpo di fulmine ! Era il 1981.

Ci rivedemmo l’anno successivo, 1982 l’anno dei mondiali di Spagna.  Da lì praticamente la mia vita ha preso una linea più definita, più tracciata, più indipendente sia a livello personale che professionale. Nel 1987 quando mio papà decise di cessare l’attività mi venne proposto di lavorare nell’azienda della famiglia di Stefano, accettai con reticenza.

Era un ambito differente da quello in cui avevo operato fino ad allora, temevo di non essere all’altezza, di deludere le persone che credevano in me in quel momento, ma i miei genitori mi spronarono a provarci mi incoraggiarono sicuri che mi sarei fatta ben volere.

Ricordo la soggezione dei primi giorni, il far conoscenza con il Sig. Tito e Giovanni che sarebbero poi diventati mio suocero e mio cognato e tutte le altre persone, alcuni sono ancora colleghi.  Poco a poco l’incertezza svanì lasciando spazio alla voglia di imparare, iniziai col fare esperienza nei diversi reparti, in modelleria dove aggiuntatrici esperte mi insegnarono un po’ del loro mestiere poi al montaggio in manovia  fino alla fase finale del controllo qualità e scatolatura, infine in ufficio, dove poi sono rimasta, occupandomi di spedizioni e qui trovai la mia Maestra di lavoro e al bisogno anche di vita, Sandra. Tutto quello che so lo devo a lei, era una donna spiccia e pragmatica, velocissima, di una precisione e dedizione assoluta per il lavoro.

Preparava documenti e soprattutto dirigeva i carichi dei mezzi in maniera autorevole, mi sorprendeva vederla tenere a bada i camionisti che ai tempi non erano certo molto delicati con noi donne. lei però non li temeva, anzi !

Poi è arrivata la prima figlia e con lei oltre agli impegni sono arrivate anche le responsabilità di mamma, di genitore, poco dopo è nato anche il secondo figlio. Ho dovuto così conciliare famiglia e lavoro, non ho mai preso in considerazione l’idea di occuparmi esclusivamente della famiglia, sono stati anni impegnativi e frenetici ma anche pieni di soddisfazioni, quelle familiari e quelle professionali. Anni meravigliosi.

Siamo ai tempi nostri a questa fase che ha un guizzo di freschezza e che era già nell’aria un paio d’anni fa quando durante una riunione aziendale viene fuori questa idea di vendita on line, subito con Alessandra ci siamo scambiate uno sguardo d’intesa e con gli occhi brillanti abbiamo accettato il progetto. Ci è sembrato un gioco ma presto abbiamo capito che occorre lavoro intenso di ricerca di qualità e d’immagine, un lavoro di rinnovamento costante e continuo.

Eccomi qua quindi a disposizione di tutte voi, sia con l’esperienza che ho acquisito ma anche con la voglia di crescere ancora, di arricchirmi di nuove conoscenze e di accompagnarvi e consigliarvi in ogni vostra richiesta pronta ad ascoltare ma anche a dialogare con voi.  E’ per questo che ho scelto di occuparmi personalmente del “servizio clienti” .

Vi confesso, nel ripercorrere il tutto è scesa una lacrimuccia.

A presto

 

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